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venerdì 29 agosto 2008

l'incipit ...

Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell'estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c'è un piccolo e insignificante sole giallo.A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c'è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un'ottima invenzione.


Douglas Adams - Guida galattica per gli autostoppisti - Mondadori, trad. Laura Serra

martedì 19 agosto 2008

IL RIFIUTO di W.Allen (inizio del racconto) da Pura Anarchia

Quando Boris Ivanovic aprì la lettera e ne lesse il contenuto, lui e sua moglie Anna impallidirono. Il loro figlioletto di tre anni Misha, era stato rifiutato dal miglior asilo di Manhattan.
"Non può essere" disse Boris Ivanovic, affranto.
"No, no.. Ci dev'essere un errore" convenne sua moglie." Dopo tutto, è un bambino intelligente, educato e socievole, con buone capacità verbali, ed è abile con il pongo e i pastelli"
Ma Boris Ivanovic non le dava più retta, assorto nei propri pensieri. Come avrebbe potuto guardare in faccia i colleghi della Bear Stearns ora che il piccolo Misha non era stato ammesso in una materna di prestigio?
Gli pareva di sentire la voce irridente di Siminov:"Tu non capisci, certe cose. Le conoscenze sono importanti. Bisogna ungere le ruote. Sei proprio un sempliciotto, Boris Ivanovic."
"No, no...Non è quello". Boris Ivanovic udì la propria voce che protestava. "Ho foraggiato tutti, dalle insegnanti ai lavavetri, ma il ragazzo non ce l 'ha fatta lo stesso."
"Se l'è cavata al colloquio?"
gli avrebbe chiesto allora Simionov.
"Sì," si sarebbe precipitato a rispondere Boris." A parte qualche difficoltà nell'impilare i mattoncini delle costruzioni".
"Incerto con le costruzioni,"avrebbe replicato Simionov, con la sua aria supponente. "Indice di gravi difficoltà emotive. Chi vuole un mammalucco che non è capace di tirar su un castello?"

desolante...

Samantha apre la finestra.
lo spettacolo è desolante.
l'edificio di fronte è in stile desolante.
un pensionato per vecchi.
come se l'architetto
si fosse divertito a sottolinearne la disperazione.
nella forma di questo complesso silenzioso
finestre vuote con colori anonimi
colonne inutili
e luci sparse
come un cimitero.
desolante
è perfetto per il corpo che marcisce
per il cervello che va in putrefazione.
Samantha
fuma una sigaretta e alza le spalle.
verrà il suo turno?
è solo questione di tempo...

sabato 16 agosto 2008

Scarlett O'Hara

Quando incontra Samantha, Scarlett l'abbraccia forte.
E' un abbraccio coinvolgente, affettuoso, rassicurante.
Dapprincipio la cosa la turbava.
La riteneva forzata.
Forse perchè non era abituata a tanto entusiasmo.
Le appariva come una posa.
Poi col tempo quell'abbraccio è diventato vero.
Ora lo attende con gioia.

Corinne...

Corinne lo guarda mentre lui si sveste per entrare in doccia.

E' di spalle, nudo.

Non prova nulla. Nessun desiderio di toccarlo, accarezzarlo.

Chissà perchè.

Tutto accade anche se non si fa niente per farlo succedere.

domenica 3 agosto 2008

Sarà estate, alla fine

Sarà estate, alla fine
signore con parasoli,
signori a passeggio col bastone
e bambine con bambole

daranno colore al pallido paesaggio
come fosse un bouquet luminoso,
e tuttavia lontano, trasportato nel marmo
si stende oggi il villaggio.

emily dickinson (incompleta)