di Joel Dicker
2013
Più di settecento pagine, un continuo andare e venire dal 1975 al 2008 al 1969, una ragazzina scomparsa e poi trovata sepolta nel giardino dello scrittore Harry Quebert e miriadi di personaggi che man mano appaiono sulla scena a portare il loro tassello nel puzzle da completare. Un giallo nel quale l'autore, con uno stile scrittorio paragonabile a un romanzo Harmony (uno degli aggettivi più usati è bello, non c'è una metafora una) procede nell'inchiesta utilizzando tutti gli stereotipi più scontati che conosce. La madre del protagonista Marcus Goldman, è la macchietta della madre ebrea per eccellenza, la quindicenne Nola è la quintessenza di bellezza e intelligenza e originalità ecc (salvo scoprire poi... non lo dico per non rovinare la lettura a chi volesse darvisi) il docente universitario scrittore famoso Harry che boxa (!!!) ovviamente bello e ha insegnato tutto all'altro giovane scrittore Marcus, Caleb (che era bello ) ma in seguito a un pestaggio è diventato mostruoso nell'aspetto ma buono di cuore ecc.
Ho letto (in un'altra ottima recensione) di riferimenti nella struttura della storia a Twin Peacks.
Sicuramente, ma anche aggiungo io, al telefilm Cold Case, dove si indaga sempre su un omicidio avvenuto anni prima, in modo che vediamo i personaggi giovani e poi più vecchi e interpretati da due attori diversi. Dato che sicuramente ne faranno il film , sarà sempre meglio che dover leggere il romanzo. Poco prima della fine della storia c'è un capitolo che racconta per filo e per segno come sono andate realmente le cose. Consiglio: se come me, verso la pagina 159 siete stufi, andatelo a cercare. Io purtroppo non lo sapevo!
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