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domenica 15 dicembre 2013

DELETE. Il diritto all'oblio nell'era digitale


Abbiamo dimenticato come dimenticare? Viktor Mayer-Schönberger, autore del libro Delete. Il diritto all’oblio nell’era digitale si pone questo problema, scrivendo un libro affascinante in cui sostiene “Per millenni nel corso della storia umana dimenticare è stata la norma, e ricordare l’eccezione. Ma l’era digitale ha cambiato questo rapporto, creando un fenomeno completamente nuovo: oggi rimane traccia di tutto.”
I contenuti umilianti o meno su Facebook, o le nostre ricerche su Google, restano conservati nel cyberspazio e potranno essere rivisti in futuro dagli utenti della rete.
Oggi il passato è sempre presente, pronto a essere richiamato con il semplice click di un mouse. Si tratti di informazioni datate e astratte dal contesto originale o di foto compromettenti. Il Web non ci permetterà di dimenticare. Il diritto alla privacy o altre normative analoghe non basteranno a proteggerci.
“Siamo diventati enormemente più cauti con quello che diciamo o facciamo, ma leggete il libro e capirete perché, e che cosa si può fare”, dice Mayer-Schönberger.
Una delle soluzioni descritte dall’autore è smettere di usare strumenti che automaticamente aiutano a ricordare tutto (es. Google).
Gli sviluppatori di software stanno cominciando a fare proprio questo: stanno diventando “architetti dell’ oblio”. Un buon esempio è Drop.io, uno strumendo di ​​condivisione che consente di caricare un file, un’immagine, un video, e ottenere una Url, da condividere con gli amici. Ma ciò che rende unico Drop.io è la durata: quando si carica un file, il servizio vi chiede di mettere una data di scadenza su di esso. Potrebbe essere un mese, un paio d’ore… Se non si imposta una data, il valore predefinito è di un anno. E quando quel momento arriva, il file viene eliminato.
Il risultato? Delle decine di milioni di file caricati su Drop.io nell’ultimo anno e mezzo, due terzi non esistono più.
Mayer-Schönberger pensa che tutto il web dovrebbe funzionare come Drop.io, o almeno chiederci se vogliamo che i nostri file possano essere conservati o eliminati.
Così, il vincitore del premio 2010 “Marshall McLuhan” per il miglior libro ecologico(Marshall McLuhan Award for Outstanding Book in the field of media ecology by the Media Ecology Association), vuole spiegare perché è necessario potenziare i meccanismi di tutela della privacy, per reintrodurre così quel concetto di oblio che per millenni è stato parte integrante della nostra vita. Quello che Mayer-Schönberger ci propone dunque non è un futuro ignorante, ma un futuro che riconosca che gli individui cambiano con il tempo, così come le loro idee e opinioni.
Autore.
Viktor Mayer-Schoenberger, nato nel 1966 a Zell am See, Austria. Autore di diversi libri e centinaia di saggi, è docente di Internet Governance and Regulation presso l’Università di Oxford. La sua ricerca si concentra sul ruolo dell’informazione in un’economia di rete.
pubblicato su media2000 26 settembre 2011

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